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Ritratti di Basket:Bill Russell

William Felton “Bill” Russell vide la luce il 12 febbraio 1934 a Monroe, nello Stato della Lousiana (Stato del Sud degli USA, con politiche razziali beceramente razziste e antidemocratiche – tanto più negli anni ’50-’60; 208 cm 98 Kg; ha sempre ricoperto il ruolo di Centro). Nel 1944 il padre Charles trasferisce la famiglia ad Oakland (California) visto che trova un impiego come elettricista nei cantieri navali (che di lì a poco vareranno le navi che saranno impiegate nella bellicosa guerra di Corea). Nel 1946 scompare prematuramente la madre Katie, figura basilare per Bill (rammenterà sempre l’ammonimento della madre, ovvero che occorre essere rispettosi di sé e degli altri), una delle prime ragazze di colore a giocare a basket nel nord della sopracitata Louisiana. Nella cittadina californiana Bill giocherà alla McClymonds High School. Il capo allenatore dell’Università di San Francisco Woolpert (su lungimirante segnalazione del suo assistente – verso il quale, presumiamo, sarà stato eternamente riconoscente! – Hal de Julio), offre una borsa di studio al promettente slanciato ragazzo. Con i San Francisco Dons, Bill Russell conquisterà il titolo NCAA nel 1955 e nel 1956 (dopo un’interminabile striscia di 55 vittorie consecutive!). Nella sua carriera universitaria (1952-1956) Russell (già imperiosamente dominante!) mantenne le seguenti medie: 20,7 punti e 20,3 rimbalzi (sbalorditivo). Il rapporto fra Bill e il predetto capo allenatore Woolpert non fu di certo idilliaco (si sopportavano vicendevolmente solo perché vincevano): il coach pretendeva dai suoi giocatori gli scivolamenti difensivi orizzontali (con i piedi saldamente ancorati a terra!), tutto l’opposto di Russell tenace stoppatore e intimidatore come nessun mai! Dopo il suo anno da senior, la NCAA allargò l’area dei tre secondi (per tentare di limitare lo strapotere difensivo di Russell) e introdusse la regola dell’interferenza offensiva. Nel 1956, come capitano della compagine statunitense, conquistò la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Melbourne (mantenendo una media di 14,1 punti a gara, con il 47,9% dal campo). Curiosità extra-cestistica: se non fosse stato selezionato per la squadra di pallacanestro, certamente non avrebbe affatto sfigurato nell’atletica: aveva un personale di 49,5 secondi nei 400 m e addirittura 2,01 metri nel salto in alto (il cosiddetto “Salto alla Fosbury”, notoriamente conosciuto come “salto dorsale”, comparve solo nel 1968!). Fu però nell’Nba che segnò indelebilmente la Storia della pallacanestro professionistica americana. Nelle 13 stagioni in cui vestì la gloriosa casacca dei Boston Celtics (in cui vi militò ininterrottamente), ottenne il titolo di Campione Nba bel 11 volte (gli sfuggì solo nel 1958 – sconfitto in Finale – e nel 1967). Nella prima stagione tra i Pro, divenne il primo giocatore della storia a mantenere una media rimbalzi di oltre 20 a partita (exploit replicato in 10 delle sue 13 stagioni! Inumano extraterrestre.. siete liberi di aggiungere gli aggettivi che ritenete più confacenti..). Per racchiudere succintamente in un’icastica formula la sua ineguagliata carriera cestistica, gli americani sono soliti dire: “more rings than fingers!” (“più anelli che dita”)! Nella storia della Nba, figura statisticamente solo alle spalle del suo acerrimo avversario sportivo (ma suo grande amico al di fuori del parquet) Wilt Chamberlain in qualità di secondo rimbalzista ognitempo: 21.620 totali (con una media di 22,5 a gara!). I 51 rimbalzi catturati il 5 febbraio 1960 contro gli sventurati giocatori di Syracuse, costituiscono la seconda prestazione di sempre alle spalle del suo insuperabile rivale Chamberlain (che ne arpionò 55 il 24 novembre 1960; 31 dei 55 furono presi nel primo tempo!). Fu insignito del prestigioso titolo di MVP stagionale in 5 occasioni (1957-58, 1960-61, 1961-62, 1962-63, 1964-65). Rilevabile anche il fatto che, dal 1966 al 1969, vestì allo stesso tempo i panni di allenatore-giocatore (vincendo altri 2 campionati). Dal 1973 al 1977 fu allenatore e GM dei Seattle Supersonics. Inoltre, nella stagione 1987-88 allena i disastrati Sacramento Kings ma viene esonerato prima del termine della stagione regolare (bilancio 17-41). Il 10 febbraio 2009 il commissario della Nba David Stern, in occasione del NBA All-Star Weekend 2009 a Phoenix, annunciò ufficialmente che il prossimo trofeo assegnato al miglior giocatore delle Finali Nba avrebbe assunto eccezionalmente la denominazione di Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award, con la motivazione che il gigante dei Celtics non ha mai ricevuto tale titolo (il suddetto premio fu infatti istituito solo nel 1969, anno dell’ultimo anello di Russell, e il primo a vincerlo – e a soffiarlo, conseguentemente, al Nostro dominatore d’area – fu Jerry West, dei perdenti e acerrimi rivali Los Angeles Lakers). Nel 1980 venne nominato miglior giocatore di sempre dalla Professional Basketball Writers Association of America. Nel 1974 fu inserito nella Hall Of Fame. Fu un fervente attivista del movimento Black Power (Potere Nero). Prese parte attivamente anche al Movimento Americano per i Diritti Civili. Una volta, si rifiutò di disputare una partita sdegnato dal rifiuto che gli toccò subire (assieme ad un compagno di squadra, anch’esso di colore) dai gestori di un ristorante locale. Ancora una volta ringrazio di cuore, per la consueta e imprescindibile collaborazione cestistica,

Tommaso Ranelletti ((@T_RaNeLLeTTi).

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Mauro Caporali facebook.com/caporalimauro twitter.com/caporalimauro