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Ritratti Virtussini:Phil Goss !

Il ritratto che desideriamo tracciare in questa seconda puntata della presente rubrica settimanale è quello dell’indimenticato Phil Goss, trascinante capitano (diviene capitano dopo la speranzosa partenza di Gigi Datome per l’avventura oltreoceano) della recente storia virtussina. Il 1 Febbraio 2015, nella seconda partita di ritorno del massimo campionato di Serie A di Basket, Roma dovrà fronteggiare la Umana Reyer Venezia, squadra in cui milita il nostro ex-capitano. Pertanto, oltre alla calorosa accoglienza che gli verrà riservata dal riconoscente pubblico capitolino, la presente succinta scheda vuole essere un affettuoso omaggio al giocatore che tanto ha entusiasmato il tifoso - redattore. Phillip Alexander "Phil" Goss nasce a Temple Hills (sobborgo alle porte di Washington D.C.) il 7 Aprile 1983 (1.88 cm, 82 Kg). Comincia a giocare alla Oxon Hills Hight School con cui, nel 2000, conquista il campionato statale. Frequenta l’Università di Drexel a Philadelphia (si allontana pertanto dalla capitale statunitense). Già nella stagione d’esordio totalizza  ragguardevoli cifre: 11,4 punti di media, con 2,9 assist, tanto da venir inserito nella CAA All-Rookie Team. Nell’ultima sua stagione universitaria, disputata nell’anno 2004-2205, incrementa le sua cifre e chiude con 14,4 punti e 51,4 % da due (notevole per un play-guardia – può giocare indifferentemente in entrambi i ruoli). Terminata la carriera universitaria, vola in Europa dove viene ingaggiato dagli olandesi del Bergen op Zoom (2005-2006), con i quali disputa una superba stagione (tanto che viene convocato per l’All-Star Game): 19,4 punti, 3.1 rubate (non essendo dotato di un fisico possente, compensa questa carenza muscolare con la sua sgusciante rapidità), impreziositi da un notevole 44,4% dall’arco. Nella stagione successiva (2006-2007) approda nel campionato turco, vestendo la casacca dei  Beykozspor di Istanbul (30 partite giocate, con un media di 14 punti 4 assist e 2.6 recuperi – terzo nella lega in questa speciale graduatoria). Dopo aver disputato solo metà stagione con gl’israeliani del Ironi Ashkelon (gioca una sola partita, a causa di una dolorosa frattura al naso), nel febbraio 2008 viene ingaggiato dai polacchi dell'AZS Koszalin, con i quali termina la stagione (13,5 punti con il 45,1% da tre – l’infallibilità dal perimetro sarà sempre una sua encomiabile costante, anche nelle stagioni italiane). Nella stagione 2008-2009 giunge in Italia, in LegaDue, ingaggiato dalla squadra romagnola del Crabs Rimini (totalizza 17,6 punti, 3.8 recuperate). Rimane in LegaDue anche nella stagione successiva (2009-2010), giocata allo Scafati Basket . In questa stagione si palesa appieno il suo sconfinato (talora incontenibile) talento offensivo, come confermano le strabilianti cifre con cui chiude l’annata (la squadra campana raggiungerà il primo turno di Playoff): 21,2 punti di media (secondo miglior marcatore del campionato) con un maestoso 44,9% dall’arco perimetrale (si classificherà primo in campionato in questa specialità). Nella stagione 2010-2011, ingaggiato dalla prestigiosa Pallacanestro Varese, calca i parquet della Serie A italiana. Chiude la stagione con 14,8 punti in 33 partite giocate. Finalmente, nell’estate del 2012 approda alla Virtus Roma, con la quale conquista la finale scudetto (vi rimarrà sino al 2014). Memorabile il palpitante finale di gara-6 delle Semifinali Scudetto (nella stagione 2012-2013) contro la Pallacanestro Cantù dove Goss, preda di un’autentica trance agonistica, neutralizza da solo le tenui resistenze brianzole (nel decisivo ultimo quarto segnerà 13 dei suoi 17 punti finali!). Nella finale scudetto del 2013 così come nelle semifinali dell’anno successivo, Roma dovrà arrendersi all’imbattibile plurititolata corazzata senese (dominatrice incontrastata nel panorama cestistico degli ultimi anni). Oltre alle innegabili qualità sul piano squisitamente tecnico (lodate e riconosciute da tutti, detrattori inclusi), mi piace ricordare Goss con quest’immagine (indimenticabile, non solo per il sottoscritto): quando il nostro Capitano (dotato di contagioso palpabile carisma) spronava i tifosi virtussini battendosi ripetutamente il petto in segno di attaccamento alla maglia. Grande Capitano! Non ti dimenticheremo! 

Mauro Caporali facebook.com/caporalimauro twitter.com/caporalimauro plus.google.com/+maurocaporali02     

pubblicato su euroroma.net