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Ritratti Virtussini: Fulvio Polesello!

Fulvio Polesello nasce a Roma il 8 agosto 1956 (ha sempre ricoperto il ruolo di centro/pivot). Cestisticamente, muove i suoi primi passi nella sua città natale presso la Vis Nova del Collegio Santa Maria degli Angeli (sempre assai rispettata e apprezzata nel mondo della palla a spicchi romano), sotto la fulgida e lungimirante guida del Prof. Sante Santi. Intravedendo l’enormi potenzialità del giovane virgulto, i dirigenti della Vis Nova lo fanno giocare in ogni competizione (cadetti, juniores, Serie D, con l’insperata promozione in C). Alle finali juniores viene notato da Angelo Rovati, stimato dirigente della Fortitudo Bologna, che lo porta alla corte felsinea (con il feroce disappunto della Stella Azzurra Roma, che disapprovò la partenza verso altra città del promettente prodotto del vivaio capitolino), sotto la guida di un maestro del basket europeo come Aza Nikolic. Nel 1975 l’impacciato ma volenteroso ragazzone dell’Appio Latino, a soli 19 anni, si ritrova a giocare in Serie A2, contribuendo alla conquista della promozione in Serie A1. Giocherà a Bologna sino alla stagione 1977-78. Nelle successive due stagioni vestirà la casacca della Pallacanestro Vigevano (1978-1980). Fortemente voluto dal Prof. Paratore, rientra finalmente a casa (disputerà ininterrottamente 8 campionati con la gloriosa maglia del Banco di Roma, 1980-1988), divenendo una pedina insostituibile di quella formazione che raccoglierà i numerosi e indimenticati successi in campo nazionale e internazionale: 1) Campionato Italiano 1982-83; 2) Coppa Campioni 1983-84; 3) Coppa Intercontinentale 1984; 4) Coppa Korac 1985-86. Assieme a Enrico Gilardi, Stefano Sbarra e Roberto Castellano formava la cosiddetta “ossatura romana” di quella vincente formazione, che permetteva all’appassionato tifoso virtussino di identificarsi con la squadra della sua città (ogni ragazzino romano che giocasse a basket, prima o poi poteva divenire legittimamente un campione della palla a spicchi, al pari dei celebrati campioni romani che ammirava al Palaeur). Nella sua ultima stagione virtussina (1987-88) disputerà 36 partite, con 27,8 minuti d’impiego, un notevole 58,9 dal campo, catturando altresì 5.8 rimbalzi di media (statisticamente, sarà il suo dato migliore degli ultimi 5 anni di carriera). Terminata la sfolgorante esperienza romana, disputerà i restanti 4 anni di carriera dapprima a Caserta (1988-1990) - con il solo rammarico di aver chiuso l’esperienza casertana appena un anno prima che conquistassero il loro primo e unico titolo italiano (nel 1988-89 giocherà 15,6 minuti a partita, con un maestoso 60,5 da due) – e il restante biennio ad Arese (1990-1992) mettendo a referto, nella stagione 1990-91, 8.5 punti di media (il miglior dato degli ultimi suoi cinque anni). Buon passatore, dotato di spiazzante istinto a rimbalzo (sapeva prevedere anticipatamente dove sarebbe caduto il pallone), di un efficace gancio cielo (tiro instoppabile come nessun altro), Polesello suppliva alle sue evidenti carenze tecniche (talvolta appariva manifestamente sgraziato e goffo) con un’ammirevole dedizione al lavoro (rimarcata e apprezzata da tutti i suoi allenatori) e un cuore e una tenacia sconfinati, qualità adorate dai tifosi. Nella mia squadra ideale schiererei sempre un Fulvio Polesello, giocatore dal cuore immenso!

Mauro Caporali facebook.com/caporalimauro twitter.com/caporalimauro plus.google.com/+maurocaporali02 
pubblicato su Euroroma.net